Un’indagine condotta su oltre 2.000 proprietari di gatti in sei paesi europei conferma i risultati di uno studio precedente dell’Università di Vienna
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Berlino/Parigi, 19 maggio 2025 – Uno studio approfondito condotto su oltre 2.000 proprietari di gatti in Germania, Francia, Belgio, Spagna, Italia e Regno Unito dimostra chiaramente che la paura diffusa degli incidenti causati dai collari per gatti è infondata. Questa ricerca, basata su uno studio dell’Università di Vienna commissionato da TASSO nel 2021, rivela che meno dell’1% (0,47%) degli intervistati ha segnalato incidenti legati all’uso del collare – e nessuno di questi ha richiesto una visita veterinaria o causato gravi lesioni.
Quasi la metà degli intervistati (48,18%) ha ammesso di aver esitato a mettere un collare al proprio gatto – principalmente per paura che potesse restare impigliato da qualche parte. Tuttavia, secondo lo studio, questa preoccupazione è infondata. Su oltre 2.000 partecipanti, solo nove persone hanno segnalato piccoli incidenti legati all’uso del collare.
« I risultati sono chiari: la credenza diffusa secondo cui i collari possono essere mortali per i gatti è un mito smentito dai nostri dati », spiega Adrien Harmel, Direttore Marketing di Weenect. « Al contrario – il vero pericolo per i gatti si trova altrove. »
Lo studio individua i principali pericoli reali a cui sono esposti i gatti che vivono all’aperto. Più di un gatto su tre ha avuto una zuffa con un altro animale (34,46%), seguito dal rischio di rimanere intrappolato da qualche parte (27,07%), di scomparire o perdersi (21,86%) e di essere coinvolto in un incidente stradale (10,83%).
I gatti giovani adulti, di età compresa tra uno e cinque anni, sono particolarmente a rischio: quasi due terzi di loro (68,2%) sono già stati vittime di un incidente. In confronto: questa percentuale è del 47,5% nei gatti con meno di un anno e del 54,8% in quelli con più di dieci anni.
I risultati mostrano anche che i collari – soprattutto quelli dotati di GPS – sono considerati strumenti di sicurezza preziosi dagli utenti. Il 96% degli intervistati il cui gatto indossa un collare ne è soddisfatto. Il monitoraggio GPS è citato come principale motivo d’uso (57,82%), seguito dall’identificazione tramite medaglietta o numero di telefono (20,58%) e dal miglioramento della visibilità notturna (14,39%).
« Un localizzatore GPS può aiutare a ridurre i veri pericoli a cui sono esposti i gatti », spiega Adrien Harmel. « Quando un gatto scompare o rimane chiuso da qualche parte, la tecnologia GPS può salvargli la vita. È fondamentale fissare il localizzatore GPS a un collare di sicurezza moderno, preferibilmente elastico o con meccanismo di apertura automatica. Solo così i proprietari possono davvero proteggere il proprio animale. »
Un risultato sorprendente dello studio sfata un altro mito diffuso: contrariamente a quanto si pensa, i gatti che vivono in campagna corrono più rischi di quelli che vivono in città:
Una delle ragioni di questa maggiore pericolosità in campagna potrebbe essere che i gatti percorrono distanze più lunghe e sono esposti a maggiori pericoli. La vicinanza a strade molto trafficate resta un fattore di rischio importante: il 12,21% dei gatti che vivono vicino a strade trafficate è già stato coinvolto in un incidente stradale – quasi il doppio rispetto a quelli che vivono più lontano dalla circolazione.
Lo studio sfata anche l’idea che i gatti da appartamento siano completamente al sicuro. In realtà, un quarto di loro (25,32%) è già stato vittima di un incidente domestico. Il rischio più comune è la caduta: quasi la metà dei gatti (47,5%) cade da un mobile o da un balcone. Seguono altri incidenti domestici rilevanti: ingestione di oggetti pericolosi (17,5%), intossicazioni da piante o prodotti per la casa (12,5%), incidenti con elettrodomestici (10%), scontri o interazioni violente con altri animali o esseri umani (7,5%) e rischi di soffocamento o strangolamento – spesso causati da sacchetti di plastica – nel 5% dei casi. Questi dati ricordano che anche in ambienti chiusi è importante restare vigili per proteggere i felini.
I risultati dello studio confermano e approfondiscono le conclusioni dell’Università di Vienna commissionata da TASSO: i collari non rappresentano un pericolo significativo per i gatti. Al contrario – possono contribuire a ridurre i veri rischi, soprattutto per i gatti che vivono all’aperto.
L’indagine è stata condotta su oltre 2.000 proprietari di gatti in Germania, Francia, Belgio, Spagna, Italia e Regno Unito. I partecipanti sono stati reclutati in parte tra i clienti Weenect e in parte tramite una campagna Meta (Facebook e Instagram). Gli intervistati provengono da ambienti diversi (urbani e rurali) e possiedono sia gatti da appartamento che gatti che vivono all’aperto.
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