Il 16 gennaio 2023, i deputati francesi hanno approvato il divieto dei collari elettrici, a punte e a strozzo per cani e gatti. Sebbene la legge debba ancora essere votata dal Senato, questo importante annuncio sta sconvolgendo il mercato dei prodotti per animali domestici e molti si chiedono quale sia l’alternativa a questi collari.

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Con l’educazione positiva ormai ampiamente condivisa, si potrebbe pensare che i collari basati sul rinforzo negativo appartengano al passato. Tuttavia, questi strumenti coercitivi di addestramento sono purtroppo ancora in vendita e legali.
Il principio di questi collari è quello di punire l’animale per un comportamento indesiderato: i collari a strozzo si stringono, quelli elettrici emettono una scarica e quelli a punte premono sulla pelle. Mentre i collari a strozzo e a punte vengono usati principalmente per evitare che l’animale tiri al guinzaglio, quelli elettrici vanno oltre, essendo spesso utilizzati per impedirgli di abbaiare o allontanarsi.
Come spiega Corinne Vignon, presidente della Commissione per la condizione animale: “Dire che i collari elettrici non maltrattano gli animali è completamente falso.” Lungi dall’essere innocui, questi dispositivi costringono l’animale attraverso il dolore, causando danni psicologici anche molto profondi.
La dottoressa Sylvia Masson, psichiatra veterinaria e comportamentalista, autrice di uno studio di riferimento sui collari elettrici pubblicato nel Journal of Veterinary Behavior, ha dichiarato: “Nel breve termine i collari elettrici sembrano efficaci — ed è proprio questo il problema —, ma i danni invisibili a lungo termine sono terribili e irreversibili. Ansia e aggressività sono le principali conseguenze dell’uso di questi collari.”
Per evitare tali traumi agli animali, l’Assemblea Nazionale francese ha deciso di agire approvando, il 16 gennaio 2023, una legge che vieta i maltrattamenti sugli animali domestici attraverso l’uso di collari elettrici e a strozzo. Sebbene il testo debba ancora essere approvato dal Senato, i collari coercitivi sembrano avviati verso la fine del loro utilizzo nell’educazione animale.
Leggi lo studio: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1558787818300108
Se da un lato i difensori degli animali sono felici di questa nuova misura, alcuni proprietari che utilizzano questi strumenti restano tuttavia preoccupati per l’educazione dei loro animali. Esistono però molte alternative per educare i nostri amici pelosi. Si può pensare, per esempio, ai collari a spray o a ultrasuoni o al clicker, anche se questi risultano in definitiva troppo aggressivi o incompleti nel loro funzionamento.
Sebbene servano principalmente a conoscere la posizione dei nostri compagni quando si allontanano, i localizzatori GPS hanno spesso una funzione educativa simile a quella del clicker. I collari GPS Weenect, ad esempio, dispongono di opzioni di vibrazione e suoneria per insegnare il richiamo all’animale. Dopo aver associato la vibrazione o la suoneria a un premio o a una coccola, l’animale capirà che a ogni segnale deve tornare dal proprio padrone.
Pur non essendo propriamente un collare da addestramento, il localizzatore rappresenta un aiuto utile per l’educazione e una soluzione rassicurante per i proprietari di animali domestici che tendono a fuggire o a distrarsi facilmente. Basato sull’educazione positiva, è una scelta migliore rispetto ai collari spray o a ultrasuoni, poiché non rischia di generare ansia o aggressività.
Per quanto riguarda i clicker, i localizzatori hanno il vantaggio di funzionare senza limiti di distanza, permettendo di richiamare l’animale da qualsiasi luogo. Il clicker, invece, non sarà più udibile se l’animale si allontana troppo. Inoltre, come spiega Sylvia Masson, “se il cane è in grado di distinguere tra vibrazione e suoneria (il che è indubbiamente vero), gli si possono insegnare comandi diversi per ciascuno stimolo”. Il GPS consente quindi di insegnare più comandi, mentre il clicker ne permette solo uno alla volta.
Anche se Pascal Gouache, membro della Commissione Affari Economici dell’ECMA (Electronic Collar Manufacturers Associations), deplora questa nuova legge, affermando che un “divieto generalizzato dei collari elettronici avrebbe gravi conseguenze per i proprietari di animali che hanno bisogno di questo strumento, ma anche per le aziende”, non possiamo che rallegrarci di questo passo avanti a favore del benessere animale.
La combinazione delle funzioni di localizzazione e di educazione sembra indicare i collari GPS come l’alternativa più credibile per garantire la sicurezza e l’apprendimento degli animali.
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